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Explorations on domestic change in Italy

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2014/11/09

Modena – abitare da soli nella casa dei genitori/living alone in the parental house


Un secondo piano in via Della Cella
Manuel Orazi


L'appartamento di via Della Cella, zona residenziale immediatamente a Sud del centro di Modena, in cui Ugo Cornia è nato e vive tuttora, è molto più che un fondale o uno scenario della sua vita.

Essendo Cornia scrittore oltre che insegnante delle scuole superiori, il suo appartamento è diventato un luogo parlante, quasi un personaggio dei suoi racconti tanto che Ermanno Cavazzoni nel 2008 è arrivato a scrivere di questa abitazione: «a Modena chi soggiorna come ospite nella casa dello scrittore Ugo Cornia può avere un’esperienza che chiamerei filosofica. Ugo Cornia è nel palazzo l’unico inquilino della Comunità Economica Europea, mentre gli altri inquilini sono tutti parecchio scorbutici e leggermente razzisti nei confronti di Cornia. Arrivati al secondo piano di via Della Cella 35, c’è sulla destra il suo appartamento. Una volta entrati si nota ad esempio che le serrande ci sono ma non si possono alzare; quelle aperte viceversa non si possono ormai più abbassare e lì ha nidificato il piccione, che poi da vecchio ci viene a morire. All’interno delle stanze gli oggetti (che tendono al basso), giunti a terra, lì quasi sempre rimangono, senza distinzione tra cavi elettrici arrotolati, borse sportive, scarpe sportive con calze, sedie o gambe isolate di sedie; di modo che il visitatore in transito auspicherebbe un camminamento sopraelevato, ad esempio su passerelle, come si vedono a Venezia con l’acqua alta» (in Ugo Cornia, Sulle tristezze e i ragionamenti, Quodlibet 2008).

In realtà anche da queste descrizioni si può evincere l’ordinaria evoluzione della vita di uno stabile semi-periferico di una media città italiana che attraverso la storia peculiare della famiglia Cornia può restituire uno spaccato storico più ampio: da appartamento familiare in un contesto di inurbati delle campagne sull’onda del boom economico ad appartamento per una persona sola. Il vero carattere distintivo e raro, almeno in Italia, è che i Cornia non lo abbiano mai acquistato facendo così parte della misconosciuta minoranza di persone che in Italia vivono in affitto.

In ogni caso si tratta di un appartamento letterario le cui vicende si possono riscontrare dal primo (Sulla felicità a oltranza, Sellerio 1999) all’ultimo libro di Cornia (Animali. Topi, gatti, cani e mia sorella, Feltrinelli 2014), specie in contrapposizione con l’altra casa di famiglia, quella di campagna o meglio di mezza montagna a Guzzano, sull’Appennino bolognese.



A second floor in via Della Cella
Manuel Orazi


The apartment in via Della Cella in the southern part of Modena is where Ugo Cornia was born and still lives. It is much more than a backdrop or the scenery of Cornia’s life.

Being a writer and a teacher in high schools, Cornia’s apartment has become a speaking place and almost a character of his novels and tales. Ermanno Cavazzoni (Cornia’s mentor) wrote about this apartment in 2008: «in Modena who sojourns as a guest in the Ugo Cornia’s house can have an experience that I’d call philosophical. Ugo Cornia is the only lodger in the building to be also citizen of the European Economic Community, while all the other lodgers are all quite crabby and lightly racist toward Cornia. When you arrive on the second floor of via Della Cella 35, his apartment is on the right. Once you entered you’ll notice that the rolling shutters are not working. Vice versa the open ones could not be closed, so that the pigeon has nested there and when it gets old it goes there to die. The objects inside the rooms (all tending toward the floor) when they reach the ground, they always remain there, without distinction between rolled cables, sporty bags, sneakers with socks, chairs or isolated chairs’ legs so that the visitor in transit would hope to have an above-ground path, i. e. on gangways, just like in Venice when there’s acqua alta» (in Ugo Cornia, Sulle tristezze e i ragionamenti, Quodlibet 2008).

Actually even from this literary description we can get the ordinary evolution of a semi-peripheral building in an average Italian city that through the peculiar story of Cornia’s family can give us a wider historical cross section: from the condition of a family apartment in a context of countrymen recently moved in town in the mid 60s to lonely tenant house. The real and rare characteristic – at least for Italy – is the fact that Cornia family never bought the house, thus being part of the minority group of people in rental living.

Anyhow it is a literary apartment whose adventures are described since the first Cornia’s book (Sulla felicità a oltranza, Sellerio 1999) to the last one (Animali. Topi, gatti, cani e mia sorella, Feltrinelli 2014), especially in opposition to the other family house or country-house: the one in Guzzano, on the Apennines mountains between Modena and Bologna.



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